Cattivi maestri, o maestri cattivi…

cattivi maestri

In Italia in queste settimane stiamo assistendo al tentativo di formazione di un nuovo governo, passo successivo alle elezioni dello scorso 4 marzo.
La questione è tutt’altro che semplice vista la legge elettorale utilizzata e visto l’esito delle votazioni che ha consegnato un partito dominante – il M5S – e una coalizione, quella di centrodestra, con la maggioranza dei voti ed un partito, la Lega, che ha primeggiato all’interno della coalizione.

Non voglio scrivere un post di politica – me ne guardo bene – l’introduzione serviva solo per contestualizzare la riflessione che sto per fare.

Ieri abbiamo assistito ad un opera teatrale di Berlusconi (questo il link) che rappresenta una lezione di comunicazione passiva secondo me senza eguali.
Poco importa quale possa essere il mio giudizio nei confronti di questa persona… quello che ha fatto è davvero da insegnare alle scuole di comunicazione.
Chi legge non si aspetti di trovare un mio giudizio su questo episodio… la comunicazione non può essere ne positiva ne negativa!
La sua efficacia si misura con la distanza tra il risultato atteso e quello ottenuto; Credo che Berlusconi sia molto soddisfatto del suo operato.
In pochi istanti è riuscito a:
– chiarire di chi sia la leadership all’interno della coalizione – e non è certo di Salvini
– sminuire il presunto leader utilizzandolo solo come speaker
– attaccare direttamente i 5 stelle
– attaccare indirettamente i giornalisti
– fare l’occhiolino al PD

Sono bastati pochi gesti – non sono servite parole – è stato sminuente, auto-celebrativo, mistificatore e sardonico. Incredibile!

 

Propongo un esercizio: seguite Berlusconi dall’inizio alla fine del video, ascoltatelo quando parla e guardatelo quando parla Salvini… farete fatica a ricordare i 10 punti elencati.
Secondo me, effetto assolutamente voluto!

 

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